Riuscire a catturare i dettagli di un giorno unico e irripetibile è “solo” questione di talento. Molti lo chiamano Reportage, altri lo chiamano servizio in “lifestyle” …a noi piace descriverlo nella sua vera essenza, per svelarvi i trucchi più importanti, affinché la scelta del fotografo sia per voi chiara e decisa. In fondo, il fotografo, non sarà altro che i vostri occhi durante il vostro giorno più bello.
Il primo passo fondamentale è riuscire a capire il vero significato della parola Reportage. Sicuramente va di moda, molti ne parlano, lo raccontano e lo inseriscono come must del loro servizio. Il problema è che spesso le coppie non sanno realmente cosa sia.
Tanti fanno foto ma solo pochi fanno Reportage.
La parola Reportage ha un’inequivocabile e profonda radice giornalistica, di stampo francese, attraverso cui si indica un articolo in cui si privilegia la testimonianza diretta. Ed è proprio qui che si cela la più importante differenza tra un servizio fotografico tradizionale e uno di Reportage.
Il Reportage fonda la sua essenza sullo scatto naturale, quello vero e catturato in piena spontaneità. Non ci sono pose forzate, non ci sono volti inquadrati con occhi forzatamente puntati su una Reflex. E ancora…non c’è grandissimo lavoro di post-produzione, o meglio: in questa fase si privilegia la pulizia degli spazi, l’uso della tecnica del bianco-nero oppure la limpidezza dei colori, senza intervenire con artificiali accorgimenti sui volti, sulle rughe di espressione.
Le foto inserite nell’album raccontano stralci di emozioni; si privilegia un sorriso spontaneo, un abbraccio vero, la naturalezza delle emozioni. Il video è un insieme di momenti salienti, come lo scambio delle fedi, il primo ballo o il taglio torta, sapientemente mescolati con simpatiche interviste agli invitati.
E per realizzare tutto questo serve tanta complicità con gli sposi.
Niente timidezza o barriere: il vero compito del fotografo reportagista è proprio quello di costruire un legame con gli sposi, al fine di enfatizzare la naturalezza di ogni singolo momento.
Quindi al bando qualsiasi tipo di anteprime video o foto.
Perché?
Semplicemente perché anche se messi in un contesto simpatico e amichevole, sarete comunque proiettati artificialmente in una location, sarete “costretti” a sorridere e a divertirvi…
Insomma dagli scatti e dal video devono chiaramente trasparire le reazioni emotive degli sposi e degli invitati, i momenti di complicità con amici e familiari, i dettagli delle decorazioni e perché no…i momenti di pura commozione.
Se siete dunque attratti dallo stile reportagistico, affidatevi ad un professionista che ne abbia completamente compreso la sua vera essenza, che abbia sposato i suoi valori, senza inquinarlo con strani accorgimenti.
Chiedete di visionare i suoi lavori…solo quelli potranno svelarvi realmente questi indizi: se i suoi album hanno troppe foto in posa, o peggio ancora, se molte di esse sono contaminate con strani effetti, luci e colori artificiali, acquerelli, fotomontaggi allora il risultato finale non sarà di certo quello sperato e raccontato.