Le testimonianze sull’suo dell’Hennè risalgono al 7°millennio a.C., nell’attuale Turchia.
Il suo vero nome è “lawsonia inermis”, una pianta che grazie alle sue proprietà tintorie riesce a tingere di rosso. Per questo motivo è stata largamente utilizzata per abbellire il corpo di donne e uomini con bellissimi decori.
In India queste decorazioni prendono il nome di Mehndi e la tradizione vuole che abbiano una posizione di rilievo il giorno prima del matrimonio, in occasione di una specie di addio al nubilato chiamato, per l’appunto, Mehndi.
Non solo sulle mani ma anche su braccia, piedi e gambe. Si crede che più scura risulti la tinta, più forte sarà l’amore tra gli sposi e molto spesso all’interno dei tanti decori e arabeschi nunziali, viene a celarsi il nome dello sposo. Tradizione vuole che sia lo stesso sposo a doverlo trovare durante la prima notte di nozze per spezzare il ghiaccio con la sua neo moglie; qualora non dovesse individuarlo, sarà lei ad avere una posizione di rilievo in casa.